Che siano storie, reel o video classici, il formato dei contenuti video gioca ormai un ruolo cruciale nel catturare l’attenzione del pubblico e nel favorire l’engagement.
Una delle domande più frequenti che ricevo è: “È meglio optare per video lunghi o brevi nelle pubblicazioni non sponsorizzate?“
Ed eccoci qui, in questo articolo parleremo proprio di questo: analizzeremo i vantaggi e gli svantaggi di entrambi i formati, esaminando come la durata del video possa influenzare le performance sui diversi social network. Attraverso quest’analisi ti aiuterò a scegliere la strategia più efficace per massimizzare la tua visibilità e l’interazione dei tuoi contenuti.
Attenzione limitata dei video lunghi
Nel 2020 una ricerca della Microsoft Canada scoprì che l’attuale media di attenzione di una persona è di solo 8 secondi, nello stesso periodo Google lanciò un algoritmo che dimostrò su per giù la stessa cifra, solo 12 secondi.
E’ una realtà fattuale che gli utenti scorrano rapidamente i feed di Youtube, Tiktok o Instagram prestando attenzione solo per pochi secondi, quindi è più probabile ed efficace che un video breve possa avere più probabilità di catturare l’attenzione dello spettatore.
Video di breve durata, 30 o 60 secondi, hanno un’alta probabilità di essere visti interamente e di risultare interessanti agli occhi di chi guarda.
Ovviamente tutto dovrà essere adattato in base ai tuoi contenuti, una ricetta funzionante per qualcuno potrebbe non avere l’effetto per qualcun altro, la chiave è trovare la quadra e capire come poter presentare al meglio il tuo materiale in questo poco tempo a tua disposizione.
Come funzionano gli Algoritmi delle piattaforme senza promozione
Molte piattaforme social come Instagram o Tiktok, favoriscono video molto brevi ma coinvolgenti, in particolar modo quando questi ultimi non sono sorretti da una campagna di sponsorizzazione, il motivo? Semplice: meno tempo totale per vedere il video ma più conteggio per le visualizzazioni.
Un video di pochi secondi richiede meno tempo per essere visto e questo porta un aumento esponenziale del conteggio delle visualizzazioni: non ti pesa affatto vedere più video di pochi secondi in sequenza a discapito di un unico video da 5 o 10 minuti.
I video brevi hanno un doppio vantaggio: sono più facili da consumare e, essendo visti nella loro interezza, aumentano le probabilità di essere contati o riconosciuti dalla piattaforma come visual completa.
Questo fattore è veramente cruciale per i tuoi social ed i tuoi post, poiché molte piattaforme contano le visualizzazioni solo da un certo ammontare di secondi o minuti guardati in poi: nel pratico un video di durata breve non ha solo la probabilità di essere visto, ma anche di essere visto spesso da più utenti, aumentando il numero di visual e migliorando le metriche di performance e visibilità.
Forse stai sbagliando qualcosa
SCOPRIAMO INSIEME COSA
Quali sono le metriche che l’algoritmo considera rilevanti?
Continuando ad addentrarci nella giungla degli Analytics, oltre al conteggio delle visualizzazioni, ci sono altri parametri da considerare, le cosiddette KPI (Key Performance Indicators) che ti permettono di monitorare e misurare l’efficacia dei tuoi video sui social:
- Tasso di completamento (Completion Rate): È la percentuale di persone che guardano il video fino alla fine. Questo indica quanto il contenuto sia coinvolgente e rilevante.
- Tempo medio di visualizzazione (Average View Duration): Misura la durata media di visualizzazione del video, indipendentemente dalla sua lunghezza. Un buon segno è quando gli utenti rimangono incollati al video più a lungo.
- Percentuale di ritenzione (Retention Rate): Analizza quali parti del video vengono viste e dove le persone tendono ad abbandonarlo. Ti aiuta a capire se il video perde appeal in un punto specifico.
- Interazioni (Engagement Rate): Include mi piace, commenti, condivisioni e salvataggi. Questi dati mostrano quanto il pubblico è coinvolto e disposto a interagire con il contenuto.
- CTR (Click-Through Rate): Se c’è una call-to-action (CTA) nel video o una descrizione che invita a compiere un’azione (come visitare un sito web), il CTR ti dirà quante persone hanno seguito quel link o eseguito l’azione.
- Tasso di condivisione (Share Rate): Indica quante volte il video è stato condiviso. Maggiore è il numero di condivisioni, più ampia sarà la portata organica del contenuto.
- Visualizzazioni ripetute (Repeat Views): Alcune piattaforme, come TikTok e Instagram, possono mostrarti quante persone hanno visto il video più di una volta, segnale che il contenuto è interessante o merita più attenzione.
Non farti spaventare da tutti queste sigle, loro faranno il successo dei tuoi post e ti diranno precisamente l’andamento che stanno avendo i tuoi social
Conclusione
Sponsorizzare i propri contenuti o la propria azienda tramite video può essere una maniera originale ed interessante per portare visibilità alla tua attività.
Puntare su video brevi rispetto a video più lunghi può fare la differenza sui tuoi social poiché riuscirai ad attirare più utenti sfruttando il breve periodo in cui prestano attenzione.
Non farti spaventare dagli Analytics e dalle KPI, loro saranno i tuoi più fidati consiglieri che ti sapranno dire se i tuoi video o la struttura dei tuoi contenuti attecchiscono sul pubblico oppure no.
Davanti a loro ti senti in alto mare? Vorresti una guida che ti consigli le strategie migliori da applicare sui social della tua azienda? Contattami!
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