Se sei il proprietario di un e-commerce avrai sentito fino al vomito di tasso di conversione ma di preciso cos’è?
Il tasso di conversione è un dato fondamentale che sta ad indicare il numero medio di conversione, quindi di click, per interazione per un tuo annuncio oppure per il tuo sito.
Questa conversione è importantissima per capire se il tuo sito o la tua pubblicità sia profittevole oppure no.
Imparare come aumentare il numero di contatti diretti o no che genera la tua inserzione od il tuo sito non è scienza da poco ma non preoccuparti: ho preparato questa breve guida!
Il percorso che faremo parte dal sistema di tracciamento che di solito utilizzo, toccando i cinque aspetti che probabilmente stai sottovalutando e che stanno penalizzando il tuo sito.
Non abbiamo dubbi che oggi il canale online stia notevolmente modificando le abitudini d’acquisto dei consumatori, se da prima diretto ormai digitale e a oggi vale veramente la pena investire nel marketing online.
Per questo è naturale pensare che non sia sufficiente essere solo presenti, ma bisogna assicurarsi che tutto funzioni correttamente e che si possa tenere sotto controllo, con il passare del tempo, l’andamento del proprio sito internet in termini di performance.
Parliamo di numeri, dati percentuali e non impressioni!
Gli scontrini, i soldi in cassa, il tuo fatturato, questi sono numeri reali della tua azienda e devi conoscerli approfonditamente per poter formulare giuste ipotesi che affrontano il futuro della tua impresa.
Ma andiamo con ordine e quindi iniziamo!
Cos’è il tasso di conversione?
Ho fatto una statistica tra i miei clienti e ho scoperto che il 67% delle persone che richiedono una mia consulenza non ha la minima idea a quanto ammonti il tasso di conversione del proprio sito, o quanti contatti diretti da WhatsApp e neppure quante telefonate riceva.
E’ necessario imparare a tracciare chi fa qualsiasi azione sul tuo sito e se ancora non lo fai, stai veramente perdendo una mole di dati fondamentali per le tue valutazioni.
Il tasso di conversione è un concetto percentuale che rapporta chi ha convertito o ha eseguito un’azione sul sito, dato percentuale rispetto al numero totale di visitatori, come dicevo prima.
Un utente, ad esempio, potrebbe mettere un prodotto nel suo carrello ma non comprarlo oppure potrebbe inserire alcuni prodotti in una “lista dei desideri”.
Queste azioni hanno un peso da tenere in considerazione, chiaramente minore rispetto ad un incasso, ma utile a ragionamenti di marketing più approfonditi per la tua azienda.
Una persona che ha interagito con il tuo sito, era intenzionata a finalizzare con l’acquisto dei tuoi prodotti o servizi e se non è avvenuto, sicuramente avrà trovato un “intoppo” che gli ha impedito di concludere.
Sapere la percentuale di utenti che non finalizza l’acquisto, ti permetterà di rivalutare tutto il tuo processo di acquisto per capire cosa “disturba” il tuo potenziale cliente e capire perché il tuo sito non è performante come dovrebbe.
Ecco a te quali potrebbero essere alcuni fattori discordanti con una chiusura diretta del carrello:
- Costi extra o inaspettati: la frase accattivante “Spedizione gratuita” è il maggiore incentivo utilizzato per pubblicizzare un prodotto, ma se il potenziale cliente, in fase di pagamento, si trova davanti qualsiasi dicitura differente da quanto promesso, non esiterà un secondo ad abbandonare l’idea di acquisto perché si sentirà truffato. Cosa insegna questo?!
Bisogna essere sempre COERENTI tra dire, o meglio pubblicizzare, e fare.
- Termini di reso non chiari: l’acquisto online è sempre un’incognita, soprattutto se non si conosce ancora il brand. La prima regola per “rassicurare” un potenziale cliente è permettere di restituire un prodotto in maniera semplice e veloce. Un processo di reso complicatissimo e articolato, scoraggerà sicuramente il potenziale cliente e se vuoi una prova: hai mai provato a fare un reso con Amazon?!
Evidenzia i termini di vendita e di reso nel footer: la trasparenza è da sempre un elemento molto apprezzato.
Analisi del tasso di conversione
Monitorare i tracciamenti è di vitale importanza per il futuro della tua azienda e dovrai farlo ripartendo proprio dai dati storici del tuo sito o delle tue inserzioni.
Per monitorare lo stato di vendita diretta ed il percorso di acquisto dei clienti, si utilizza lo strumento padre del tracciamento: Google Analytics.
Perché Google Analytics? Perché ti costruisce una fotografia attendibile di quello che succede all’interno del tuo sito, il suo tasso di conversione, vendita o contatto diretto, tutte le interazioni da parte dei tuoi clienti di cui è importante tenere conto.
So già che stai pensando: “eh ma Lara io non sono un tecnico! Non è il mio mestiere!”.
Sono pienamente cosciente che non sia un argomento semplice ma, come cerco di raccontarti su questo blog, questo passaggio è importante ma risultare molto semplice da seguire e se ti va, puoi postare una domanda all’interno del mio gruppo su Facebook che trovi qui!
Google Analytics è uno strumento preziosismo, gratuito, che analizza i dati delle visualizzazioni del tuo sito e delle azioni compiute dai tuoi clienti.
E’ suddiviso in più sezioni e quella più immediata, soprattutto per chi non è un addetto ai lavori, è la sezione del Comportamento e delle Conversioni.
Comportamento: pannello di controllo di cui avevi bisogno
In questa sezione, puoi osservare per un determinato lasso di tempo quali sono le pagine del tuo sito più visitate.
Perché è utile sapere cosa leggono i tuoi utenti? Se sai cosa a loro piace, puoi continuare a scrivere o a pubblicare contenuti interessanti per loro.
Hai un blog ad esempio? Scrivi più contenuti sul tema di maggiore interesse o più cercato dal tuo pubblico di lettori.
L’analisi dei dati di conversione porta a nuove soluzioni e a correggere ciò che non funziona.
Ovviamente l’analisi del tasso di conversione non si limita solo ai click al tuo sito ma ci sono anche altre azioni che i tuoi clienti possono fare e non tutte hanno lo stesso peso.
Un contatto che ha deciso di darti i suoi recapiti per essere ricontattato, questo gesto ha un valore per te azienda completamente diverso rispetto ad un utente che ha visitato la pagina per più di un minuto e non ha compiuto nessuna azione.
Questi dati, questo peso va analizzato diversamente in virtù di ciò stabilisci un obiettivo da raggiungere.
Cosa intendo con obiettivo? La realizzazione di una determinata azione, definita poi conversione.
Un esempio banale di obiettivo è il numero di acquisti diretti tramite sito web (per gli e-commerce) oppure il completamento di un modulo contatti (per la generazione di lead).
Un obiettivo è utile nella misura in cui può essere misurato.
Se gli obiettivi vengono configurati in maniera corretta, Google analytics fa il suo lavoro e ti fornisce dati analitici che permettono di formulare azioni di marketing corrette.
Per cui diventa di vitale importanza per la misurazione del tasso di conversione , la fase di impostazione degli obiettivi e conseguenti azioni, o meglio conversioni.
Perché il tasso di conversione del tuo sito è basso (o nullo)?
Se sei arrivato fino a qui, do per scontato che tu e la tua attività abbiate attivato un sistema di tracciamento sul tuo sito.
Con un sistema di tracciamento non avrei più scuse e saprai rispondere correttamente alla domanda: perché il mio sito non converte?
Quando mi ritrovo senza un punto di partenza, inizio con il pensar semplice ed inizio a pormi alcune domande:
Lara, hai provato a compilare il form di contatto?
Se sì, ti arriva una mail con informazioni corrette?
Hai testato i link presenti sul sito?
Hai fatto questo test dalla prima pagina fino all’ultima?
E’ banale lo so, ma spesso la soluzione è davvero dietro l’angolo, basta solo il guizzo giusto!
Spesso e volentieri, per ottenere il guizzo giusto è necessario partire per gradi e analizzare passo dopo passo l’esperienza di un utente medio sul tuo sito e farsi le seguenti domande:
- E’ semplice da navigare?
- Le informazioni sul prodotto sono reperibili in maniera veloce e CHIARA?
- C’è qualcosa che disturba l’attenzione di un visitatore che vuole comprare?
Un esempio lampante sono quei “fantastici” pop-up di iscrizione alla newsletter che compaiono SUBITO ad una persona in home che sta beatamente navigando sul tuo sito: sono davvero fastidiosi, soprattutto se non c’è’ un pulsante di chiusura chiaro e visibile!
Io personalmente uso questo trucchetto: chiedo ad un utente che non conosce il prodotto, ancora meglio se non appartiene alla generazione dei Millenials, di guardare il sito web che sto analizzando.
L’esperienza di una persona “esterna ai fatti” può essere illuminante.
Sicuramente non stai considerando alcuni fattori che potrebbero fare la differenza
NE PARLO QUI
Consigli per migliorare il tasso di conversione
Ora mi piacerebbe elencarti i 5 consigli semplici e veloci per migliorare il tuo tasso di conversione:
- mostra le recensioni e i commenti social
Quando devi acquistare online, cosa fai ?! Va a sbirciare le opinioni e le recensioni sul prodotto specifico per controllare se sia affidabile, se soddisfa le aspettative di chi l’ha già comprato.
E’ sempre meglio inserire le recensioni non solo sul sito, ma anche nelle fasi di completamento dell’acquisto.
Le recensioni non fanno altro che aumentare la credibilità del tuo brand. Anche i social, con il loro enorme potere di condivisione, aiutano a far comprendere che il tuo prodotto piace e che la tua azienda lavora bene. Il passaparola funziona anche e soprattutto online. - Abolisci i pop-up!
Il tuo obiettivo è finalizzare la conversione, per cui tutto ciò che può disturbare il potenziale cliente deve essere eliminato! Devi rendere l’esperienza sul tuo sito quanto più semplice e piacevole possibile. - CTA chiare e semplici, ovunque
CTA, letteralmente chiamata all’azione, ossia alla conversione è il nostro obiettivo principale. Esprimi a chiare lettere cosa deve fare l’utente ma, prima di ogni cosa, deve essere chiaro a te cosa vuoi che l’utente faccia una volta che si trova sul tuo sito.
Vuoi che compili il form contatti? Vuoi che vada nella sezione “Negozio”? Vuoi che ti mandi un messaggio Whatsapp? - Sei tu che guidi l’utente verso la conversione.
Il concetto di scarsità richiama un po’ la psicologia: quando un bene più è scarso e poco reperibile, più diventa automaticamente prezioso. Più un bene è prezioso e più la gente impazzirà per averlo, perché è percepito come qualcosa di esclusivo. Scarsità implica che oggi c’è, domani chi lo sa. Questo attiva un campanellino d’allarme nell’utente potenzialmente interessato. L’urgenza invece preme sul fatto che una determinata offerta ( scontata) sarà disponibile SOLO per poco tempo ed ad un prezzo speciale e quindi: perché non approfittare di questo colpo di fortuna?! - Investi in pubblicità online
Lo dico sempre: a che serve avere un bellissimo sito, super user-friendly, se poi non investi in pubblicità per farlo conoscere al magico pubblico del web? E’ come comprare una Ferrari, senza voler spendere soldi in benzina!Un sito bello deve anche “ballare”! Le persone devono sapere che il tuo sito esiste e fin quando non costruirai una brand Identity forte, devi utilizzare la pubblicità online: Google Ads, Facebook Ads oppure stimolare il riacquisto attraverso l’email marketing.
In breve
In questo articolo ho affrontato una tematica importante per le aziende che vendono online: il tasso di conversione del sito web.
Un dato fondamentale per capire se la tua strategia di web marketing sta proseguendo nella giusta direzione o se c’è qualcosa che non va.
Ho identificato, numericamente, a cosa fa riferimento e come è possibile calcolarlo, partendo dalla piattaforma di Google Analytics.
In conclusione, ti ho elencato 5 consigli utili per migliorare il tuo tasso di conversione ma se hai ancora difficoltà a capire o per altri tuoi dubbi, contattami pure qui o prenota un appuntamento dal mio calendario ed insieme capiremo cosa non va’.